I
Nella notte senza fine, nell’oscurità che ci impregna,
indosso un abito bianco che riluce
tra le foglie cadenti, nere, tra le
lune dei lampioni coperte di insetti.
Cammino tra alberi smeraldo
nella notte senza fine. Attraverso
la strada e scompaio dietro l’angolo.
Riluco nell’attraversare il parco verso
la stazione dove aspettano gli altri.
Fra poco percorreremo l’oscurità incommensurabile
e muta, dove fuochi ci guidano sul terreno amaro
della notte senza fine. Indosso
un abito che fa impallidire la luna, che è puro
splendore quando arrivo alla stazione dove gli altri
sussurrano, dicono che la luna
non è un ostacolo superiore ad altri,
che, se qualcuno soffrisse, si potrebbero ottenere ali
in cambio di una canzone o di braccia, che le norme
della terra valgono ancora per chi è in partenza,
che è assai meglio esser pronti, perché la cenere del corpo
non vale nulla e più in là di tanto non arriva.
*
II
Ti scrivo da un posto dove non sei mai stata,
dove i treni non passano, gli aerei
non atterrano, un luogo a occidente,
dove spesse siepi di neve circondano ogni casa,
dove il vento ulula al volto vuoto della luna,
dove la gente è semplice, e le mode,
quando arrivano, arrivano tardi e sono viste
come forme di oppressione, fonti di scontento.
Questo è un posto che un po’ si accende alle 7 la sera,
poi si spegne, e scivola nella camera ardente
delle stelle, e tutti sognano di librarsi
come angeli in vesti fragranti,
di venire sollevati dalle varie incombenze
e godere dei piaceri a disposizione di chi li chiede –
giorni come pagine strappate a un album di famiglia,
rimpatriate senza fine, il coro celestiale intorno alla grigliata
che si modula al tono dell’occasione,
e tutti che guardano fisso, attoniti d’immenso.
Mark Strand
Mark Strand, “Tutte le poesie”, Mondadori 2019, a cura di Damiano Abeni e Moira Egan
Mark Strand (1934-2014 ), nato a Summerside, nella Prince Edward Island (Canada), e'
stato uno tra i piu' importanti poeti statunitensi. Insegnante di
Inglese e letterature comparate alla Columbia University, visse a New
York. Tra le sue opere ricordiamo Uomo e cammello e L'uomo che camminava un passo davanti al buio. Ha ricevuto numerosi premi tra cui il Pulitzer per la raccolta di
poesie Blizzard of One. In Italia, oltre a tre plaquette per le Edizioni
L'Obliquo sono uscite due antologie delle sue poesie (L'inizio di una sedia, Donzelli 1999; Il futuro non è più quello di una volta, Minimum fax 2006), un volume di scritti d'arte (Edward Hopper - Un poeta legge un pittore, Donzelli 2003) e la favola Il pianeta delle cose perdute (Beisler 2002).