sabato 19 novembre 2016

Emily Dickinson


Vi son cose che volano


Vi son cose che volano
Uccelli, ore, calabroni:
Non è per queste l'elegia.

Vi son cose che restano -
Il dolore ed i monti e l'eterno.
Nemmeno queste a me si addicono.

Altre sostano e sorgono.
Posso spiegare i cieli?
Com'è immoto l'enigma!


Emily Dickinson
Theme from  ''Lezioni di piano'' by Michael Nyman
https://www.youtube.com/watch?v=ulz6FzTIrjA

lunedì 14 novembre 2016

Wizlawa Szymborska










'Non c'e' vita / che almeno per un attimo / non sia stata immortale'' (Wizlawa Szymborska)

About me

Tiziana Marini, e’ poetessa e pittrice. Nata a Montalcino (SI),  ha vissuto i suoi primi anni in Liguria per poi trasferirsi definitivamente a Roma dove ha studiato Lingue e Letterature straniere, in particolare la   lingua inglese e la  lingua russa e la letteratura, presso l’Universita’ La Sapienza.  Per alcuni anni si e’ dedicata all’insegnamento, , agli adattamenti per il doppiaggio, alle traduzioni. Come poetessa ha ricevuto  numerosi riconoscimenti in vari premi letterari di cui e' stata vincitrice o finalista, fra i quali ricordiamo:  La Leonessa, Citta’ di Brescia, I Murazzi, Premio Histonium, Premio San Domenichino  – Citta’ di Massa, Premio Sirmione-Lugana, Premio Salvatore Quasimodo, Premio ''Certamen Apollinare Poetico 2020'' dell'Università Salesiana, per ''La farfalla di Rembrandt'', libro edito primo classificato, Premio L. Polverini 2022, primo classificato '' La farfalla di Rembrandt. Suoi testi poetici sono presenti in molte riviste letterarie,  antologie e siti di letteratura.  Ha pubblicato le raccolte  di poesie ‘’Solo l’anima vede’’ (Ed. Pagine -  2011),  ‘’Passa il cuore sulla terra’’ ( Ed. Tracce - 2014) entrambe con la prefazione del poeta e critico letterario Plinio Perilli, ‘’Lo scatto della lucertola’’ con la  prefazione del critico letterario Sabino Caronia (Ed. La Vita Felice – 2016), ''La farfalla di Rembrandt'' (Ed. Ensemble, 2019) Hanno parlato della sua poesia, oltre ai gia' citati Sabino Caronia e Plinio Perilli, anche i poeti e critici letterari Marco Onofrio, Andrea Mariotti, Paolo Carlucci, Paolo Ruffilli. E’ autrice di racconti, recensioni di cinema e letteratura e traduzioni. Alcuni suoi quadri sono stati esposti in mostre, manifestazioni e festival.




giovedì 10 novembre 2016

Strida a novembre (Kolibris - 2016) di Cristina Sparagana


Nota di lettura  di Tiziana Marini

Cristina Sparagana e’ una voce importante  della poesia contemporanea per l’originalita’ della sua scrittura, vasta e complessa. ‘’Strida a novembre ‘’ (Kolibris - 2016), la sua ultima raccolta di poesie, ne e’ l’ulteriore conferma. Questa  silloge e’ paragonabile ad un’ orchestra in cui sono presenti tutti gli strumenti musicali in sinergia nell’esecuzione di una sinfonia dalle sfumature variegate,  come un mix di note dolcemente malinconiche e strida novembrine piene di pathos, cosi’ come ci annuncia il titolo. La Sparagana, poeta visionario di dolente timbrica, ci offre intensi flussi interiori e avvolgenti suggestioni,  sempre sospesa tra luce e tenebre, tra arpeggi improvvisi e virtuosismi raffinati.

Chiaro inchiostro di Massimo Pacetti (Ed. EscaMontage - 2015)

Prefazione di Tiziana Marini
 


 La nuova silloge di Massimo Pacetti, poeta di grande coerenza e onestà intellettuale, dal titolo ‘’Chiaro inchiostro “ raccoglie poesie composte in momenti diversi. Talune risalgono addirittura al 1981, altre sono recentissime. Sono poesie fra loro eterogenee ed in apparenza senza un fil rouge che le unisca, pur tuttavia sono vicinissime fra loro nell’ispirazione e in certe tematiche ricorrenti, di cui diremo in seguito, care all’autore sicché appare chiaro il messaggio  finale insito nei versi.
Questa  raccolta segna un punto di svolta nell’evoluzione della poetica dell’Autore in senso diacronico e sincronico per una stratificazione al presente  e  un work in progress che è un viaggio simbolico ed esistenziale  nel sentire più profondo dell’ anima, nel quale  può ritrovarsi ogni singolo lettore, proprio come diceva a proposito della poesia  Quasimodo: ‘’La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio’’.

Parolino di Raffaele Ciminelli (Ed. Progetto Cultura - 2015)


Nota di lettura di Tiziana Marini




La letteratura per l’infanzia e’ un insieme assai vasto ed eterogeneo di opere e perfino generi letterari, iniziata non si sa bene quando ma sicuramente con le radici piu’ lontane nel racconto orale. Basta pensare alle favole di Esopo,  Fedro e , successivamente,  dei Fratelli Grimm e Andersen, per arrivare a ‘’Il piccolo principe’’,  a ‘’Gian Burrasca’’ e ‘’Pinocchio’’ e,  in tempi piu’ recenti, alle ‘’favole’’ di  Gianni Rodari, solo per citare alcuni esempi.

Alte e basse maree di Gemma Ravanello (Pagine - 2016)


Recensione di Tiziana Marini



Se un libro di poesia può per certi versi somigliare ad una composizione musicale (e la poesia è musica!), viene naturale trovare un sottofondo musicale in quest’ultima raccolta di Gemma Ravanello ed identificarlo con qualcosa di simile al ‘’Sul bel Danubio Blu’’ di Strauss nelle scene del film di Stanley Kubrick, 2001 Odissea nello Spazio, in cui la ruota/astronave danza fra le stelle, per poi viaggiare alla velocità della luce e confondere, per effetto della relatività e delle deformazioni spazio-temporali ad essa legate, passato e presente, sicché il protagonista si ritrova bambino stellare, come noi, leggendo le poesie di quest’ultima raccolta dell’Autrice  dal titolo  ‘’Alte e basse maree’’ (Pagine-  2016), in cui le parole danzano con grande eleganza e semplicità e viaggiano nei nostri universi interiori a velocità incalcolabili e musicali.

Il mare delle nuvole di Paolo Carlucci (Ed.Tracce - 2014)


Nota di Tiziana Marini




Rugiada d’alba. Cosi’ mi e’ sembrata la leggerezza della poesia di Paolo Carlucci leggendone i primi versi nella bella raccolta dal titolo  ‘’Il mare delle nuvole’’ edito daTracce con la prefazione di Plinio Perilli. Quando la notte sfuma nella prima luce e la rugiada decanta a protezione della terra, si incontrano sogni e vite che  si compenetrano per dare, a loro volta, vita ad un universo di immagini, emozioni e prospettive. Ma dire che la poesia del nostro amico Paolo e’ solo questo e’ estremamente riduttivo. Se e’vero che e’’ l’alba e’  il momento piu’ fervido e fecondo per la sua ispirazione, procedendo nella lettura ci rendiamo facilmente conto che questa poesia cosi’ lieve e’  anche intersezione felice, tra mito e storia,  tra il cielo fuori di noi e il ‘’cielo dentro’’quel cielo che nello sfumare della notte nel giorno si fa, appunto, mare.

Uno sguardo dalla vita di Terry Olivi (Ed. La vita felice . 2015)


Recensione di Tiziana Marini




Uno sguardo dalla vita è l’ultima raccolta poetica di Terry Olivi, divisa, o per meglio dire, unita in cinque sezioni, tessere di un puzzle la cui immagine finale è un ricamo/affresco della vita stessa. Ogni sezione è separata dalla successiva da una serie di haiku, sintesi estrema di pensiero e immagine, come a sottolinearne anche l’aspetto autonomo.

 Calendario è la prima sezione ed è dedicata ai mesi dell’anno ma, a parer mio, ancor più ai colori poiché ogni sfumatura cromatica è protagonista e si fa anima, come nella poesia Marzo.
Scrive la nostra Autrice “… giallo luce, giallo violento,/ la forza vitale che cerca una via,/ che cerca una vita” e ancora “… giallo il colore per una donna bruna.” dove la fisicità è metafora e disvelamento dell’anima, appunto. Il colore diventa anche il mezzo per riflettere sulle ferite ataviche della vita che sembrano ritornare ed aggirarsi anche nelle notti tranquille di una Roma estiva, silenziosa e bellissima, in cui anche il semplice gesto di bere da una fontanella è consolatorio e dona pace. “Bere l’acqua di luglio/ alla fontanella di notte/quando sei solo/ solo nella via solo nella città/ nell’universo nella galassia / ma la solitudine non ti pesa.”

martedì 8 novembre 2016

lunedì 7 novembre 2016

Elegia del ricordo impossibile – Jorge Luis Borges

Edward  Hopper -  Morning sun  -  1952

Che cosa non darei per la memoria
di una strada sterrata fra muri bassi
e di un alto cavaliere che riempie l’alba
(lungo e sdrucito il poncho)
in uno dei giorni della pianura,
un giorno senza data.
Che cosa non darei per la memoria
di mia madre che contempla il mattino
nella tenuta di Santa Irene,
ignara che il suo nome sarebbe stato Borges.
Che cosa non darei per la memoria
d’essermi battuto a Cepeda
e di aver visto Estanislao del Campo
salutare la prima pallottola
con l’esultanza del coraggio.
Che cosa non darei per la memoria
di un portone di villa segreta
che mio padre spingeva ogni sera
prima di perdersi nel sonno
e spinse per l’ultima volta
il 14 febbraio del ’38.
Che cosa non darei per la memoria
delle barche di Hengist,

mentre prendono il mare dalle sabbie danesi
per debellare un’isola
che ancora non era l’Inghilterra.
Che cosa non darei per la memoria
(l’ho avuta e l’ho perduta)
di una tela d’oro di Turner,
vasta come la musica.
Che cosa non darei per la memoria
di aver udito Socrate
quando la sera della cicuta
serenamente analizzò il problema
dell’immortalità,
alternando i miti e le ragioni
mentre la morte azzurra lo invadeva
dai piedi fatti gelidi.
Che cosa non darei per la memoria
di te che avessi detto che mi amavi
e di non aver dormito fino all’alba,
straziato e felice.


Jorge Luis Borges

(Traduzione di Tommaso Scarano)

da “La moneta di ferro”, Adelphi, 2008