A Giaume e Cristina
‘’Fiori di vetro’’ di Cristina Sparagana è un memoir in poesia, dedicato all’amato compagno di vita Giaume Vidal, nel suo ricordo. E’ un memoir non solo perche’ trae ispirazione dal passato e dalla memoria del cuore, ma poiché in esso, nella sua dimensione lirica, la memoria diventa vera e propria narrazione che epicamente si dipana, restituendoci ogni personaggio in una chiave, mitologica e terrena a un tempo, nell’ambìta fusione di particolare e universale, sapienza e dono di pochi poeti. ‘’Fiori di vetro’’ perché? Intanto perché i fiori nelle varie specie raccontate, siano essi gigli, papaveri, viole o ‘’crisantemi di neve’’, o ancora ‘’ossigeno in fiore’’, sono simboli, presenze vive che incarnano ricordi ed eventi significativi e, in secondo luogo, perché il vetro è sostanza che esprime la delicatezza e la fragilità dell’esperienza umana, esperienza che qui si fa trama densa e dettagliata per restituirci con amore la figura e la vita, vissuta tra Cile e Italia, di un compagno amorevole, padre e uomo meraviglioso, profondamente colto e magicamente consapevole, come raccontano le parole da lui stesso pronunciate e riportate nel testo: ‘’Quando questi due rami di eucalipto si toccheranno, io morirò’’, aveva detto un giorno. Non di meno questi ‘’fiori di vetro’’, forgiati dal soffio creante dell’amore, proprio attraverso il ricordo, acquistano forza, riempiono il vuoto lasciato, forse leniscono il dolore e la perdita e diventano infrangibili ed eterni. Cristina Sparagana artifex di questa palingenesi dona al suo Giaume e ci dona un’opera poetica, come sempre visionaria e misteriosa, in cui la parola, sorprendente e fluida, è danza e musica, metafora e luce, ma stavolta la sua scrittura strappa il dolore dal cuore e s’impenna per mostrarcelo infinitamente coinvolgente e sacro, in un canto che e’ tributo ed esortazione a ricordare insieme, quasi una lettera che in cuor suo sente dovuta e necessaria, limpidamente sofferta, alla quale lasciarsi andare.
Tiziana Marini
''Ed è il tuo viso.
Il tuo giro di fragola che cade
in velluto e miseria.
Un anno di compianti,
questa cera
di memorie remote,
dove la rondine ti bacia,
dove talora soavemente ti ferisce
e t’incensa le labbra (...)
Cristina Sparagana, è poetessa e traduttrice. Ha lavorato per l'Istituto italiano di Cultura di Santiago, in Cile ed ha inoltre insegnato lingua e letteratura italiana all'Università Cattolica di Vaparaiso.Ha fondato la rivista dell'Istituto Appunti Italo-cileni e alcuni suoi lavori sono apparsi su riviste letterarie latinoamericane.Ispanista, ha tradotto e introdotto al pubblico italiano diversi poeti tra i quali Gabriela Mistral, Alfonsina Storni, Eunice Odio e Teresa Willms-Month..Ha collaborato per diversi anni con la rivista Poesia. Nel 2001 le è stato assegnato il Premio Montale per l'inedito. In seguito ha pubblicato numerose raccolte presso vari editori, continuando la sua attività con saggi sulla letteratura latinoamericana e traduzioni da Neruda, Garcia Marquez, Huidoboro.