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sabato 18 marzo 2017
Candele
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese −
dorate, calde, e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le piú vicine dànno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.
Costantino Kavafis
(Traduzione di Filippo Maria Pontani)
da “Poesie”, “Lo Specchio” Mondadori, 1961
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