Scrive C. G. Jung ‘’ Prima o poi i morti
diventeranno tutt’uno con noi ma nella
realtà attuale sappiamo poco o niente di questo modo di essere. Cosa
sapremo di questa terra dopo la morte?’’ Il libro di Maurizio Zaccaro, ‘’Sotto il sole. Racconti di uomini, animali e ombre’’(Vallecchi 2022) risponde a questa
domanda in modo originale e avvincente, rendendo vivo e visibile l’aldilà tramite una narrazione luminosa e
illuminante che rende più sfumato il
confine fra il mondo dei vivi e quello dei trapassati e lo semplifica accarezzando
l’ immagine con profondità e sentimento, senza mai privarlo
del necessario e affascinante mistero. Due mondi, quello dei vivi e quello dei morti
che pur non toccandosi, sono quanto di più unito ed indissolubile si possa immaginare,
binari paralleli che talvolta sorprendentemente e miracolosamente si
intersecano per imperscrutabili e misteriosi canali di comunicazione, due mondi che,
scivolando l’uno nell’altro, creano un’atmosfera rarefatta e densa al tempo
stesso, ‘’vitale’’ e palpitante, una dimensione surreale e fiabesca
che reclama la sua esistenza sebbene su
frequenze nascoste, senza mai recidere i legami con la realtà terrena, anzi traendo da questa la sua ragione d’essere, la sua linfa vitale,
in uno scambio continuo. Anime dunque che fanno sentire la loro palpitante presenza,
mosse da sentimenti umanissimi,
desiderose di portare a
compimento qualcosa d’incompleto per il bene di chi resta, per un ideale di
giustizia, per un bisogno di luce e di amore nel tempo sospeso
dell’eternità. Un aldilà non solo
possibile ma auspicabile e desiderato,
sebbene velato di brume e di malinconia,
forte ed evanescente a un tempo come la nebbia che lo veste e che si dirada al
primo sole del mattino, al primo gesto
d’amore. Un mondo trascendente che scivola nell’immanenza e vi si confonde senza fratture, così che quelle
presenze di uomini e animali non sono mai il
perturbante di freudiana memoria, ma le sentiamo fra noi e in noi senza paura, senza
smarrimento, senza distanza, nei luoghi, nelle strade, nelle città senza
geografia e nelle case che le videro vive e alle quali restano legate. Chi sono
i vivi, chi i morti, ci chiediamo. A
completare la perfezione visiva di queste pagine contribuiscono certamente le minuziose descrizioni che danno colore
e ricchezza a quella che potrebbe
essere la sceneggiatura di un film o una serie televisiva. Zaccaro
rende più che mai visibile dunque l’invisibile e lo fa con tocco lieve, ironico e poetico per ricordarci una
dimensione che da sempre e per sempre ci
appartiene.
Tiziana Marini
Maurizio Zaccaro è regista e scrittore. Vincitore nel 1992 del David di Donatello come miglior regista esordiente per il film Dove comincia la notte, ha vinto numerosi altri riconoscimenti, dirigendo film, fiction e documentari, tra questi ricordiamo ''Un uomo perbene''(1999-Premio Pasinetti), ''La felicità umana'', e ''Nour''. Nel 2017 ha pubblicato per Maggioli Editore il romanzo ''Bleu'' e nel 2020 per Vallecchi Editore ''L'amicizia, il cinema, gli anni con Ermanno Olmi''. E' del 2022, la pubblicazione, sempre per Vallecchi Editore, del romanzo ''Sotto il sole. Racconti di uomini, animali, ombre''.
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