Stupore di vento
Stupore di
vento dove non c’è altro che un canto
di angeli
invisibili (cos’altro potrebbe essere?)
e un respiro
grande come un campo
di crochi,
quell’indaco che diventerà scrittura
lo so. Lì mi sono fermata e con le narici
ti ho
toccato, registro estremo di voce, mentre
sfiorando la
mia spalla, suturavi lo strazio
e mi dicevi
‘’c’e’ il bene da tanto tempo e non lo vedi’’
e, sospeso sui monti, sotto forma di nebbia,
scendevi
flauto sovracuto di un Dio albero steppa tempesta
fieno
per il magro
gregge rimasto, plettro di narcisi
in preghiera
nell’edicola votiva.
Qui in questo
quadro animato da fiori mitologici
tremanti e
purissimi, di millenarie orchidee
e genziane
acerbe nulla straripa, tutto sta
chiuso nella
cornice come nell’ispirazione.
(Tiziana Marini-Piana di
Jenne, Marzo 2024)
( Testo e foto di Tiziana Marini © 2024)
Nessun commento:
Posta un commento