Tutto è luce. Non esiste nulla che non sia
portato in materia su ali fotoniche. Sembrano frasi di un anime di metà
anni Settanta, tipo Goldrake, ma è pura fisica quantistica. La stessa grazie a
cui abbiamo appreso che un elettrone può trovarsi contemporaneamente in più
posti, in più stati energetici simultaneamente. E soprattutto abbiamo imparato
che la variabile in base a cui l’elettrone sceglie dove, come, cosa e quando
“essere” non è la mano di un Dio, Principio Creatore imperscrutabile, barba
bianca e fulmini alla mano, ma molto più banalmente (in apparenza) il nostro
sguardo. Che poi è la stessa cosa – barba e fulmini a parte – dal momento che
noi siamo in effetti portatori, radici e frutti di questa Divina Presenza,
Scintilla Creativa, e che l’Eterno e l’Infinito ci abitano da sempre e per
sempre. Roba da poeti? Non più in via esclusiva. Oggi è sempre più anche, come
dicevo, roba da scienziati. Lo sa bene Tiziana Marini che nel suo
“L’inclinazione di una foglia alla luce” lascia
trasudare con mano mite e cuore immenso tutta questa conoscenza in soffici
parole intrise d’amore. Al contrario di quanto Lei stessa sostiene in “La
parola che dura”:
La parola non basta all’amore.
Dice bene, certo, l’amore si fa, non si dice
o almeno non soltanto. Ma questo non vale per Tiziana Marini, autrice di grande
struttura e di enorme spessore culturale, umano, artistico. Tutta la Sua opera,
ogni Sua parola trasuda amore e ovviamente luce. Amore per la vita, per il
semplice fatto di esistere, di ringraziare, di danzare, di volare leggeri anche
sui fatti più dolorosi. Per poi capire che questi ultimi non sono mai un
male/male ma un male/bene, una svolta escatologica, un catapultarsi infinito e
infinitesimale verso orizzonti di rinnovate maturità in ogni stagione della
vita, in ogni “Anniversario”:
Ma la trafittura
Dolce della certezza
La spina del bene che mi vuoi.
Se tutto è transitorio, come fotogrammi di
una pellicola, se è vero che (VII)
Non c’è niente da fare
le cose si allontanano
per quanto strette
e non basta dire ci sarai
per sempre.
…allora Tiziana Marini deve avere trovato,
forse senza accorgersene (!), la Via Maestra, la Grande Autostrada del Cielo,
novella Iside (“L’ora di Khepri”) e versione femminile di quello stesso
Orfeo citato indirettamente e sibillinamente in componimenti di gelida,
struggente bellezza come “I”:
C’è distacco a ogni metamorfosi.
Ma dal fuoco la cenere
restituisce
ombre filiformi di fiori
Tutto questo per donare nuova vita a ciò che
sembrava perso, in uno sfilare, etereo e leggiadro di versi che si fanno
immagine, grazie a questa Luce che davvero sembra attraversarci come lame che
penetrano, dolcissime, diafane istantanee di vita, rese come sempre
ingioiellate dallo scorrere (illusorio anche questo) del tempo, fino a che la
loro bellezza non ci fa sorprendere in apnea. È questa apne
a magica, questa
irripetibile occasione di frattura nella percezione del continuum
spazio-temporale, il dono inestimabile che la Poesia ci offre, soprattutto
quando il Suo lirismo è modulato da cuori elevati e raffinati come quello di
Tiziana Marini, che ci regala (“Emoticon”)
[…] parole univoche
precise, oneste
per salvare un sorriso
altrimenti perso
per dire una poesia
che non resti dentro.
Valerio Mattei
Valerio Mattei, in arte Saman, è autore, pianista/chitarrista, cantante e intrattenitore. E' autore del libro ''Lo sciamano (Edilet, 2019). “SOS” è il suo primo singolo e ''Alpha'' il suo primo album. Scrive di arte e letteratura.
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