Lo scatto della lucertola
prefazione di
Sabino Caronia
«Due doveri avrebbe ogni verso.
Comunicare un fatto preciso e toccarci fisicamente come la vicinanza del mare»
scrive Borges nel suo Prologo a La
rosa profonda.
È così la poesia di
Tiziana Marini: concreta, tangibile, senza ricercatezze stilistiche o inutili
virtuosismi, «senza rintocchi e drappeggi», come dichiara lei stessa in un
componimento di Passa il cuore sulla terra.
Vita e morte, macrocosmo e
microcosmo, natura e interiorità, i palpiti segreti dell'anima distillati in
versi di raffinata sensibilità ed estrema semplicità, sono le caratteristiche
che erano già di quella precedente raccolta, dalla brava massaia di La
casalinga onnipotente («apparecchio l'amore») alla vedova di Cena per
due («Apparecchio per due»).
Un sottile filo rosso collega Passa
il cuore sulla terra - da Trasformazione («Così succede al cuore /
che contiene tutto») a La casalinga onnipotente - con Lo scatto della
lucertola, dove, non a caso, ritorna fin dall'inizio l'aggettivo 'tutto' (Tutto
il cielo sotto, Con tutti gli occhi possibili).
Diceva Jim Morrison in The
celebration of the Lizard «Io sono il Re Lucertola e posso fare tutto».